Bioplastic

Bioplastica: che cos’è e perché fa bene all’ambiente

Hai mai sentito parlare di bioplastica? Per quanto l’accostamento dei termini “bio” e “plastica” possa sembrare paradossale, invece, esiste eccome.

Le bioplastiche: che cosa sono?

Possiamo definire la bioplastica come una plastica ottenuta da materiale organico, senza l’uso del petrolio.

Presenta caratteristiche simili alla plastica sintetica che conosciamo: leggera e resistente. Esistono 3 tipi di bioplastiche:

  • non biodegradabili a base interamente o parzialmente bio
  • biodegradabili e a base bio
  • basate su risorse fossili e biodegradabili

Insomma, alcune di loro, quelle su cui vorremmo concentrarci, sono biodegradabili al 100% e  prodotte con l’uso di vegetali.

Proprio perché biodegradabili, questi prodotti se dispersi nell’ambiente verranno riassorbiti dalla natura velocemente (in media 4-5 anni, contro quella sintetica che impiega secoli a decomporsi) senza inquinare. Attenzione però: questo non significa che puoi disperdere sacchetti, bicchieri, piatti in bioplastica! Pur non rilasciando residui tossici, è buon senso riciclarla nella giusta maniera.

In questo articolo, scopriremo tutto ciò che devi sapere su questo materiale e come riciclarlo correttamente.

Bioplastica

In quali prodotti la troviamo?

  • sacchetti
  • imballaggi per alimenti
  • bicchieri, piatti e posate usa e getta
  • tessuti

Vantaggi e svantaggi della bioplastica

Questo materiale, che sembra essere senza dubbio l’alternativa migliore alla plastica sintetica, presenta tuttavia delle problematiche. Vediamo i vantaggi ma anche gli svantaggi della bioplastica.

Vantaggi

Impatto ambientale lieve: Alla fine del ciclo di vita del prodotto, l’ambiente lo riassorbe facilmente, andando ad incidere molto bene sull’inquinamento.

Riciclaggio: I prodotti fatti di bioplastica sono più facili da riciclare.

Ricavata da risorse rinnovabili: La bioplastica a base bio utilizza risorse rinnovabili, ovvero materie organiche vegetali, che non si esauriranno nel tempo. Al contrario, la plastica sintetica deriva dal petrolio, che ricordiamo essere una delle risorse fossili esauribili.

Aiuto alle attività agricole: Dato che i vegetali utilizzati per la produzione di bioplastiche vengono coltivati da attività agro forestali, risulta essere un incentivo all’urbanizzazione delle aree rurali e per il mantenimento del territorio, e, di conseguenza, di molte realtà che altrimenti sarebbero destinate a sparire.

 

Svantaggi

Alto costo di produzione: I costi di produzione della bioplastica sono più elevati rispetto a quella sintetica. Questo settore è “appena nato”, si può dire, e richiede ancora molti studi.

Deforestazione: Per ottenere le materie organiche potrebbe aumentare la deforestazione globale, incidendo  poi anche sul prezzo dei prodotti agroalimentari.

La soluzione al problema? Regolamentare la produzione in tutte le sue fasi per cercare di impattare il meno possibile sull’ambiente ed economia.

Inquinamento dovuto al trasporto: Le materie prime organiche spesso non si trovano vicine all’industria che le lavora per creare il prodotto finale. Il trasporto di biomasse è più costoso poiché la materia prima è più voluminosa e si deteriora più velocemente.

Non viene riciclata correttamente: Anche se ora c’è sempre più informazione, il consumatore finale spesso e volentieri non sa esattamente come come smaltire questi rifiuti.

I prodotti in plastica biodegradabile sono davvero la soluzione? Ecco le critiche

Abbiamo visto insomma, che c’è sempre il rovescio della medaglia.

La questione delle bioplastiche è stata oggetto di svariate controversie.

  • in alcuni paesi, le materie prime usate per la produzione erano alimenti il cui prezzo di mercato è aumentato
  • la produzione e l’emissione di gas metano in atmosfera potrebbero aumentare nel caso in cui questi prodotti finissero in discarica
  • durante il trasporto e stoccaggio, necessita di temperatura più elevate

Per ora c’è chi pensa che questa non potrà mai essere la soluzione definitiva per eliminare la plastica sintetica, altri invece sostengono sia il materiale del futuro. Una cosa è certa: si tratta solo della punta dell’iceberg e saranno necessari continui studi fino a trovare il giusto compromesso.

La direttiva europea per la diminuzione di sacchetti di plastica in materiale leggero

Tutti facciamo uso delle borse in bioplastica: lo prevede la legge. Avrai notato che già da un po’ di tempo occorre utilizzare, per la spesa, le borse biodegradabili per determinati alimenti.

Nel 2015 è infatti entrata in vigore una direttiva da parte dell’Unione Europea che incoraggia gli Stati Membri a limitare il consumo di buste in plastica sintetica e aumentare la consapevolezza di noi cittadini. Facendo un riassunto, è questo quello che prevede, ma se desideri saperne di più, ti lasciamo il link. Sarà lunghetta, ma è scritta in modo che possa essere compresa con facilità!

Lo sapevi? Il 3 luglio è la giornata mondiale senza sacchetti di plastica! Ragione per cui è nato il Plastic Free July, Luglio senza plastica, che incoraggia a non usare prodotti in plastica per tutto il mese.

Come riciclare correttamente i materiali in bioplastica

Ecco alcune dritte su come riciclare correttamente i prodotti biodegradabili!

  • imballaggi, stoviglie, bicchieri biodegradabili usati ⮕ cassonetto umido;
  • la raccolta dell’umido deve essere contenuta nei sacchetti biodegradabili;
  • prodotti in bioplastica non contaminati da rifiuti alimentari  ⮕ cassonetto della plastica (ma deve corrispondere al 10% del totale raccolto)

Ti consigliamo di guardare bene la confezione dei prodotti che acquisti! Le istruzioni per smaltire correttamente i rifiuti sono riportati lì per aiutarti!

E ricorda: un sacchetto di plastica, che sia biodegradabile o meno, in mare o per terra non dovrebbe starci mai!

Eri a conoscenza dei vantaggi e gli svantaggi dei prodotti in bioplastica? Faccelo sapere nei nostri profili social su Instagram e Facebook!

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