Tintura Tessile

Tintura tessile: l’impatto ambientale che non ti aspetti

Avevi letto l’articolo sui tessuti eco-sostenibili? Se sì, forse ricorderai che abbiamo accennato all’inquinamento causato dalla tintura tessile.

A tal proposito, avevamo detto che molto spesso non si considera il grave danno ambientale che si cela dietro tutti quei capi d’abbigliamento variopinti. Si parla dello spreco e della sovrapproduzione della fast fashion, ma le tinture spesso passano inosservate.

Spieghiamo quindi l’argomento. Ti avvisiamo che è ampio e non vogliamo risultare pesanti: perciò vedremo di toccare i punti essenziali ed esamineremo i dettagli nei prossimi articoli. Nel caso volessi ulteriori approfondimenti, faccelo sapere!

E ora, cominciamo.

 

Tintura tessile e inquinamento: l’ennesimo problema dell’industria della moda

vestiti-colorati

Si sa, l’industria della moda è spesso nel mirino quando si parla di inquinamento ambientale. Questo perché i processi di questo settore così potente ed esteso, non è stato organizzato bene dal principio, e solo ora si sta cercando di rimediare. 

Solo ora sta nascendo una consapevolezza sia da parte delle case di moda, ma anche da parte dei consumatori, che cercano di informarsi e fare scelte più sostenibili.

 

Se pensavi che le sole fibre tessili potessero incidere sull’ambiente (esempio fibre artificiali) anche il processo di tintura fa la sua (enorme) parte.

Prima di tutto, diamo una definizione a questo processo: si tratta dell’operazione che dà o cambia colore a diversi materiali attraverso un bagno liquido in cui vengono disciolti coloranti

Da sempre coloriamo i nostri vestiti. È una cosa che, vuoi per estetica o per funzionalità, ci appartiene. Il colore esprime chi siamo

L’unica differenza tra i vestiti colorati dei nostri antenati e i nostri, è il tipo di colorazione. La loro, era esclusivamente naturale, la nostra, prevalentemente chimica.

 

Coloranti artificiali per la tintura tessile: a quale prezzo?

La maggior parte dell’acqua utilizzata per la tintura diventa acqua di scarto, ovviamente non potabile.

Il filtraggio di queste acque richiede parecchi soldi che, nei paesi in via di sviluppo o dove la sostenibilità non è il problema primario, non sembra essere necessario spendere.

Dove finisce quell’acqua? Versata illegalmente nei fiumi, diventando acqua che viene utilizzata per annaffiare piante, bevuta da animali mangiati dagli uomini e acqua tossica bevuta da intere popolazioni, che si ritrovano con intossicazioni e patologie gravi.

 

Danni correlati alla colorazione dei vestiti

L’inquinamento dei coloranti artificiali, è ormai palese. Quali sono gli altri danni?

 

SPRECO DI ACQUA

Quando si parla di sovrapproduzione, l’acqua c’è sempre. Viene utilizzata ovunque ma soprattutto in maniera inconsapevole.

Nel giro di un anno il settore tessile nell’ambito della tintura dei capi, a livello globale, consuma, per darti un’idea, una quantità d’acqua pari a quella che riempirebbe più di due milioni di piscine olimpioniche.

 

PROBLEMI SOCIALI

Il salario di impiegati del settore tessile, provenienti da paesi sottosviluppati, è irrisorio. Le condizioni lavorative? Ancora peggio.

Le sostanze tossiche con cui vengono a contatto (data la mancanza di adeguati protocolli di sicurezze e protezioni) creano danni subdoli, che si manifestano con l’andare del tempo e spesso si trasmettono alle nuove generazioni.

TOSSICITÀ PER IL CONSUMATORE

Esatto. Perché spesso le sostanze chimiche coloranti e non (più di 8000 totali utilizzate) presenti nei tessuti hanno effetti collaterali sul nostro organismo. La pelle potrebbe essere soggetta ad allergie, intolleranze, irritazioni talvolta croniche.

 

Il tuo contributo per una tintura tessile sostenibile

Nel nostro piccolo, è possibile fare la differenza. I cambiamenti, provengono sempre “dal basso” per poi salire verso la cima. Cambiare le nostre abitudini e le nostre scelte d’acquisto modificano il mercato. Ricordati che sei tu, con la tua richiesta, che hai il potere di cambiare le scelte di produzione.

Dunque, mi stai dicendo che d’ora in poi, solo vestiti bianchi? Beh, certo che no! Occorre solo fare attenzione in realtà, o adottare piccole scelte consapevoli. Come sempre.

Prestare attenzione a tutto non è facile e lo sappiamo. C’è chi effettua ricerche minuziose, chi non se ne cura affatto. Noi proponiamo di stare nel mezzo.

Non bisogna per forza autoprodursi vestiti e tingerli nel lavandino di casa con le more prese dal sottobosco. Lo puoi fare ed è una delle scelte più divertenti, creative e soddisfacenti.

Ma siamo consapevoli che non a tutte le persone piacerebbe o sarebbero disposte a farlo. 

 

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Informati sulle aziende di cui acquisti i prodotti 
  • Sostieni le imprese che cercano di favorire la moda sostenibile
  • Se ti va e puoi, sperimenta i coloranti naturali e il potere colorante delle piante a casa! Queste non possono rimpiazzare quello chimico, poiché la colorazione naturale di massa non sarebbe possibile. Tuttavia, a casa propria con un solo vestito, sì. Tuttavia, il risultato non sarà uguale e duraturo come quello creato da stabilimenti appositi.
  • Occhio alle certificazioni (di cui parleremo presto)
  • Rimani aggiornato/a sulle innovazioni (a questo ci penseremo noi!)

 

Gli studi in merito sono continui, come anche la ricerca di creare un sistema circolare funzionante. Un sistema sostenibile e adeguato a ognuno.

Chiudere interi stabilimenti o cambiare sistema dall’oggi al domani non è la soluzione, perché ricordiamoci che ci sono intere famiglie che lavorano. 

 

La risposta sta nell’innovazione e nella ricerca. Nell’informazione e nella consapevolezza: nel cambiamento che favorisca il bene per entrambe le parti: consumatore e produttore.

 

Eri a conoscenza dell’impatto ambientale della tintura tessile? Cosa ne pensi?

Diccelo nei commenti qui sotto o parliamone sui nostri profili social!

 

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